lunedì 24 giugno 2013

SPAGHETTI ALLA PUVERIELL.....


Mia nonna lo chiamerebbe cibo per cornuti.
Concetto antropoligico atto a spiegare un tipico costume di taluni mogli che impegnate in attività
 ludico-sessuali hanno poco tempo da dedicare al desco familiare e quindi ripiegano sul piatto veloce dell'ultimo momento.
Ilarità a parte i piatti semplici e veloci talvolta sono i più gustosi.
Infatti sempre più spesso gli chef ripropongono i piatti della tradizione, dimenticati e poco conosciuti se non da chi ne ha memoria di essi.
Ritorna così il vintage anche in cucina, il ricordo di pietanze che racchiudono storie personali ma anche di interi popoli che hanno condiviso momenti difficili fatti di ristrettezze economiche e quindi di pochi ingredienti da mettere insieme per creare con astuzia e fantasia.
Un piatto che ben rappresenta la cucina povera sono appunto gli spaghetti alla puveriello laddove per puveriello si intende povero di ingredienti ma non di gusto.
Dell'origine di questa preparazione non si conosce bene la storia, ma si pensa che sia nato nel periodo del dopoguerra quando si diffuse tra i bassi di Napoli il mercato nero, la famosa borsa nera delle derrate alimentari.
Una testimoninaza eccellente di quel periodo si ha nella commedia eduardiana, poi diventata anche un film "Napoli milionaria", della quale è rimasta nella storia la famosa frase "adda passà a nuttat" nel senso che prima o poi le difficoltà si risolvono.
Ebbene le derrate più facili da trovare erano la pasta, le uova e talvolta la sugna o strutto.
Per i più abbienti il caffè, lo zucchero, l'olio e carne.
Così mettendo insieme spaghetti uova e sugna ne è nato un primo gustoso ma anche ricco e nutriente che va considerato piatto unico.

Per 1 persona:
2 uova di cui 1 ad occhio di bue e l'altro per condire la pasta,
100 gr di spaghetti,
olio evo o sugna,
sale,
pepe.

Mettiamo sul fuoco la casseruola per la pasta, intanto prepariamo una padellina con un filo d'olio o la sugna dove cuociamo un uovo ad occhio di bue.
Scoliamo gli spaghetti, versiamo nella casseruola l'altro uovo e  mescoliamo affinchè si addensi con il calore della pasta, poi li mettiamo sul piatto e appoggiamo sulla loro superficie l'uovo ad occhio di bue, saliamo, pepiamo e serviamo. 

PIZZE FRITTE DI RICICLO

2 panini raffermi,
sugo di pomodoro al basilico,
parmigiano,
olio evo.

Tagliare i panini a metà nel senso della larghezza, in una padella scaldare un filo d'olio, posizionare il pane dal parte della mollica e lasciarlo friggere qualche minuto, farcirlo con salsa e parmigiano e servire.

SPAGHETTI ALLA PULCINELLA



L'estate ha prepotentemente fatto capolino portando con sè un ciclopico carico di colori e profumi che arrichiscono le nostre tavole.
Questo periodo stagionale ci offre una grande varietà di frutta e verdura particolarmente gustosa e nutriente, così anche la tavola si arricchisce di piatti più variegati.
Nella cucina partenopea particolarmente incentrata sull'utilizzo di ortaggi e verdure, spicca ilpeperoncino di fiume più noto come peperoncino verde.
Una vera prelibatezza portata nel 1273 dai monaci cistercensi francesi nelle terre tra Napoli ed Eboli.
Questi peperoncini trovarono terreno fertile lungo il fiume Sarno, dai qui la denominazione di fiume.
Attualmente rappresentano un prodotto autoctono che si coltiva prevalentemente nelle province di Napoli e di Salerno; si distinguono per la loro forma allungata che non supera i 12 cm, di un bel colore verde intenso perchè si raccolgono e si consumano quando non hanno ancora raggiunto la completa maturazione.
Si consumano principalmente fritti, per questo sono noti anche con il nome di friarielli.
La loro caratteristica principale è un retrogusto leggermente amaro che si sposa bene con i pomodori.
Generalmente rappresentano un contorno, spesso in coppia con la provola di Agerola o la cotoletta napoletana, ma sono anche il condimento tipico di un tradizionale primo piatto, gli spaghetti alla pulcinella.
Mia nonna mi raccontava che il nome era probabilmente riferito alla somiglianza dei peperoncini al tipico cappello a pan di zucchero che indossa Pulcinella.

250 gr circa di peperoncini verdi,
400 gr di pomodorini ciliegino,
1 spicchio d'aglio,
basilico,
150 gr di provola,
parmigiano,
olio evo,
sale,
350 gr di spaghetti.

Lavare i peperoncini, spuntarli ed asciugarli bene, adagiarli in una padella con olio e aglio e con il coperchio lasciarli rosolare bene.
Controllare la cottura allontanando la padella dal fuoco per evitare gli schizzi dell'olio.
Appena i peperoncini sono rosolati, togliere l'aglio ed unire i pomodorini tagliati a metà, lasciarli insaporire pochi minuti, salare ed unire il basilico.
A parte lessare gli spaghetti, scolarli e versarli nella padella dei peperoncini, mantecarli e servirli con parmigiano e qualche dadino di provola.

domenica 23 giugno 2013

PENNE AI POMODORINI IN GRATIN VELOCE

400 gr di penne zite rigate,
300 gr di pomodori pachino,
100 gr olive nere denocciolate,
1 ciuffo di prezzemolo,
sale,
olio evo,
2 cucchiai di pangrattato,
2 cucchiai di parmigiano.

Lessare la pasta e intanto che cuoce scaldare in una padella l'olio con i pomodori tagliati a metà,  le olive, il prezzemolo tritato e il sale, scolare la pasta, versarla nella padella e mantecare unendo pangrattato e parmigiano.
Servire subito.

FAGOTTINI A SCARPONE


La denominazione a scarpone nasce dal ripieno di questi fagottini, simile a quello delle melanzane a scarpone.
Per 7 fagottini :
14 fettine di vitello sottili,
100 gr di olive nere denocciolate,
una manciata di capperi,
150 gr di provola,
200 gr di pomodori pelati,
100 gr di pane raffermo,
pangrattato,
parmigiano,
olio evo.

Denocciolare le olive, mettere in un robot il pane, la provola, i capperi dissalati, la provola, i pomodori e tritare il tutto.
Adagiare 7 fette di carne su un tagliere e su ognuna distribuire il composto (lasciarne un pò da parte per guarnire), chiudere con un'altra fettina sovrapponendole e sistemare i fagottini ottenuti su una teglia ricoperta di cartaforno.
Distribuire un pò di composto sulla superficie, spolverizzare con pangrattato e parmigiano, versare un filo d'olio e poco sale e passare in forno già caldo a 200° ventilato per 20 minuti circa.
Servire caldi.

mercoledì 12 giugno 2013

PARIGINA

250 gr di spinaci al netto degli scarti,
3 uova,
2 cucchiai di farina,
mezzo bicchiere di latte,
sale,
2 cucchiai di parmigiano.

200 gr ricotta,
sale,
pepe,
120 gr di prosciutto cotto.

Lavate e lessate gli spinaci, strizzateli e tagliateli in piccoli pezzi.
In una terrina amalgamate le uova con la farina, il latte, il sale e il parmigiano, unite gli spinaci e versate il composto in una teglia rettangolare 25x30 foderata con cartaforno.
Cuocete in forno caldo a 200° per circa 15 minuti.
Sfornate e lasciate intiepidire, distribuite sulla frittata la ricotta, il sale ed il pepe, sovrapponete poi il prosciutto cotto e arrotolate su se stessa fino a formare un cilindro, avvolgetelo in carta alluminio e riponete in frigo per un'ora circa.
Successivamente affettate e ottenete circa 16 girelline.
Servite fredde o a temperatura ambiente.

MILLEFOGLIE DI PATATE

Patate grandi
fettine di provola,
fettine di prosciutto cotto,
sale,
olio,
rosmarino,
parmigiano,
pangrattato.

Lavare e pelare le patate, tagliare a fette spesse circa mezzo centimetro, le fette devono essere multipli di tre perchè ogni millefoglie è formato da tre fette di patate.
Sistemare le fette di patate le une accanto alle altre, su una pirofila foderata di cartaforno.
In un piatto preparare un emulsione di olio, sale e rosmarino e con essa spennellare tutte le patate.
Passarle in forno caldo a 200° per circa 20 minuti.
Successivamente formare le millefoglie alternando le patate al prosciutto e provola, concludere con una spolverata di pangrattato e parmigiano, passare ancora 5 minuti in forno e servire subito.

CREAM TART